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Annata promettente nei vigneti astigiani: la vendemmia 2025 si annuncia di qualità eccellente, con uve sane, ricche di zuccheri e aromi grazie a un clima che finora ha favorito la maturazione. Le operazioni inizieranno in anticipo con Pinot e Chardonnay per gli spumanti, proseguendo a fine agosto con il Moscato e poi con le altre varietà fino a ottobre. “Se il tempo ci assiste, ci attende una grande vendemmia”, assicurano i tecnici di Confagricoltura Asti.

Ma all’ottimismo nei campi fa da contraltare la preoccupazione per il mercato: le scorte sono alte, i consumi in calo e il settore vitivinicolo piemontese rischia di pagare un prezzo salato. Per questo, il Consorzio dell’Asti Docg ha deliberato un taglio delle rese durante l’assemblea a Santo Stefano Belbo, scelta che anche il Consorzio del Barbera sta valutando per arginare l’emergenza delle giacenze.

“Sono segnali importanti – spiega Enrico Masenga, tecnico di Asti Agricoltura – ma non possiamo fermarci qui: servono interventi strutturali, come la vendemmia verde per ridurre la produzione e una revisione delle autorizzazioni d’impianto”.

La crisi non riguarda solo il Piemonte: a livello nazionale, Confagricoltura segnala un calo generalizzato dei consumi, aggravato dai protezionismi asiatici e dalla disinformazione su presunte modifiche al codice della strada che, di fatto, non ha cambiato i limiti sul consumo di alcol.

Per invertire la rotta, Confagricoltura chiede un piano di comunicazione per riscoprire la cultura del vino come simbolo di territorio e convivialità. “Contrastare la narrazione che assimila il vino all’abuso di alcol è fondamentale – afferma Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricoltura – dobbiamo promuovere il consumo responsabile e rilanciare la domanda, soprattutto nei mercati esteri”.

“Il vino rappresenta tradizione, cultura e qualità
– aggiunge Mariagrazia Baravalle, direttore di Confagricoltura Asti – ma senza interventi urgenti rischiamo di compromettere un settore strategico per la nostra economia”.

In attesa delle misure UE con il “Pacchetto Vino”, Confagricoltura Asti chiede al Governo azioni concrete: “Non possiamo più permetterci di improvvisare: servono investimenti e scelte coraggiose per tutelare il futuro del comparto vitivinicolo italiano”.

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