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Coldiretti esprime forti perplessità sul divieto di utilizzo dell’urea come fertilizzante nel Bacino Padano, previsto dalla bozza del Piano Nazionale per la qualità dell’aria in vigore dal 1° gennaio 2027. L’urea è un fertilizzante azotato fondamentale per molte colture come cereali, mais, ortaggi e frutteti, e la sua assenza rischia di danneggiare gli agricoltori privandoli di uno strumento essenziale per garantire la produttività.

“Al momento non esistono valide alternative in grado di sostituire l’urea con pari efficacia – spiega Felice Ferrero, membro della Consulta Cerealicola regionale Coldiretti –. L’impiego di fertilizzanti organici come il digestato da biogas è una prospettiva interessante, ma ancora insufficiente per soddisfare le esigenze del settore.”

Coldiretti sottolinea inoltre che, con buone pratiche agricole, l’urea viene utilizzata minimizzando le dispersioni e garantendo il completo assorbimento nei cicli biologici delle colture.

La Presidente di Coldiretti Asti, Monica Monticone, chiede “regole chiare e definite per tutti i fertilizzanti prima di introdurre divieti o limitazioni, per non compromettere la sostenibilità economica dell’agricoltura italiana.”

Anche il Direttore Giovanni Rosso ribadisce l’impegno del settore nella riduzione delle emissioni e la disponibilità a soluzioni alternative, ma evidenzia la necessità di una fase transitoria che eviti costi eccessivi per le aziende, soprattutto le piccole e medie, legati all’acquisto di nuovi macchinari per fertilizzanti diversi dall’urea.

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