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Mercoledì, dalle 11 alle 12, sotto i portici del Palazzo della Provincia di Asti, si terrà un sit-in di protesta contro l’ordinanza che prevede l’abbattimento dei piccioni. A organizzare l’iniziativa è il Circolo SEquS (Sostenibilità Equità Solidarietà), che denuncia l’uso di «metodi cruenti» come gabbie-trappola, rottura delle vertebre cervicali e, nelle zone periferiche, la possibilità per chi possiede un porto d’armi di sparare a vista.
Secondo SEquS, l’ordinanza è stata adottata «senza alcun piano preventivo di contenimento non cruento e senza il coinvolgimento di esperti e associazioni», definendola una scelta violenta, inefficace e priva di basi scientifiche, in contrasto con le buone pratiche applicate in altre città italiane ed europee.
Numerose associazioni animaliste hanno aderito alla protesta, chiedendo il ritiro immediato del provvedimento e l’apertura di un tavolo tecnico per adottare metodi etici ed ecologici di gestione della popolazione di colombi, come mangimi sterilizzanti, controllo dei nidi e sistemi di dissuasione non invasivi. «Non possiamo accettare che la prima e unica risposta istituzionale a un problema urbano siano le armi – affermano gli organizzatori –. La nostra città merita soluzioni intelligenti e rispettose, non una mattanza».
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