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Si avvicina il referendum dell’8 e 9 giugno su licenziamenti, contratti a termine, infortuni sul lavoro e cittadinanza, e la politica astigiana si muove tra scelte nette e posizioni sfumate. C’è chi voterà sì, chi no, chi non andrà alle urne e chi ci andrà senza ritirare le schede per non contribuire al raggiungimento del quorum.
L’opposizione del Consiglio comunale di Asti appare compatta sul fronte del sì: i consiglieri di Uniti si può, Ambiente Asti, Europa Verde e Partito Democratico sosterranno tutti e cinque i quesiti, sottolineando in particolare la necessità di snellire le pratiche per la cittadinanza. D’accordo anche Paolo Crivelli e Walter Saracco della lista Prendiamoci cura di Asti. Roberto Migliasso si dice favorevole a due quesiti, incerto sugli altri tre. Il capogruppo del M5S, Massimo Cerutti, voterà sì sui primi quattro, probabilmente anche sul quinto.
Più variegata la posizione della maggioranza. Giovanni Boccia, assessore all’Anagrafe, ha dichiarato che voterà sì per i primi quattro quesiti, ma no sul tema della cittadinanza, auspicando una riforma strutturale del sistema. Il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, ha annunciato che andrà al seggio ma non ritirerà le schede: «Credo poco al referendum, che è costoso e poco attuale. Non ho però scoraggiato nessuno dal partecipare». Stessa scelta per Luigi Giacomini, assessore all’Ambiente.
Marco Galvagno (Forza Italia), assessore ai fondi europei, è contrario al ritorno all’articolo 18 e favorevole alla flessibilità per favorire l’occupazione giovanile. Voterà invece la vicesindaca Stefania Morra.
Anche fuori da Asti, tra i sindaci della provincia, prevale la volontà di votare, spesso seguendo una scelta personale più che di partito. Il sindaco di Nizza Monferrato, Simone Nosenzo (vicino alla Lega), ha dichiarato che andrà alle urne dopo essersi informato da entrambe le parti. Posizione simile per Davide Migliasso (Fratelli d’Italia), primo cittadino di San Damiano: «Ho sempre votato da quando ho 18 anni». Pronti al voto anche i sindaci di Canelli, Castagnole Lanze, Costigliole d’Asti e Villanova. Roberto Peretti, sindaco di Villanova, afferma: «Oggi più che mai bisogna esercitare i propri diritti costituzionali. Voterò sì».
In Regione, l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi ha dichiarato che voterà 5 no, criticando la rigidità dei quesiti e proponendo una cittadinanza legata a un percorso scolastico. Tra i consiglieri regionali, Sergio Ebarnabo (Fratelli d’Italia) ha detto che non voterà, Fabio Carosso (Lega) è incerto, mentre Debora Biglia (Forza Italia) e Fabio Isnardi (PD) hanno confermato la loro presenza alle urne; quest’ultimo voterà 5 sì.
Più netto l’intervento del deputato astigiano Marcello Coppo (Fratelli d’Italia), che sostiene l’astensione e attacca i promotori: «Non voto alle primarie del PD. Mai visto un datore di lavoro licenziare qualcuno che lavora davvero».
Il conto alla rovescia è iniziato: sabato e domenica gli elettori avranno la parola.