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Per otto lunghi anni, una donna ha vissuto nel terrore. Tutto è iniziato nel 2017, quando ha conosciuto il suo futuro persecutore attraverso la moglie di lui. Da quel momento, la sua vita è stata stravolta da uno stalking ossessivo: pedinamenti, minacce e, nel 2018, anche un’aggressione fisica nel suo studio ad Asti.

Nonostante una prima querela e l’ammonimento da parte dell’autorità giudiziaria, l’uomo ha continuato a molestarla. Dopo una tregua iniziale, è tornato a perseguitarla: ha danneggiato l’auto del marito, sabotato la serratura del suo ufficio e, fingendosi un corriere, l’ha aggredita fisicamente, minacciandola di morte.

Nonostante un patteggiamento, il comportamento molesto è proseguito. La donna, spaventata, ha iniziato a farsi accompagnare ovunque per paura di incontrarlo. La sua vita quotidiana è stata sconvolta, anche a livello familiare.

L’ultimo episodio risale al 30 giugno 2022, quando l’uomo è tornato nel suo negozio ripetendo la stessa minaccia: «So come trovarti, come vedi arrivo dove voglio». La donna è rimasta sotto shock, e un collega presente ha testimoniato in aula.

Giovedì è arrivata la sentenza definitiva: 2 anni e 3 mesi di carcere senza sospensione della pena, vista la recidiva, e un risarcimento di 8.000 euro in attesa della causa civile.

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