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Una scena silenziosa, potente, quasi sacra: lenzuola bianche adagiate sotto i portici di Piazza San Secondo, come sudari a ricordare le vittime innocenti delle guerre in corso. È iniziato così il presidio per la pace promosso dalla Rete Welcoming Asti, insieme a ACLI, CGIL, Casa del Popolo, Coordinamento Asti Est e ANPI.
Su quei teli, mani anonime hanno scritto nomi, numeri, parole cariche di dolore. Un gesto corale per restituire dignità e volto a chi è stato annientato dal silenzio della guerra.
Il presidio si è articolato in due momenti. Dalle 18.30, letture, testimonianze e un minuto di silenzio per le vittime. Poi, alle 21.30, Asti ha aderito all’iniziativa nazionale “Una luce per Gaza”, unendo la propria voce a quella di tante altre città italiane in un appello per il cessate il fuoco.
In piazza, giovani attivisti hanno dato vita a un flash mob carico di simbolismo, tra gesti e sguardi che esprimevano il dolore di interi popoli.
«Non è una guerra, è una mattanza – ha denunciato uno degli organizzatori –. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un genocidio.»
La manifestazione si colloca in un contesto internazionale sempre più instabile, tra l’aggravarsi della crisi a Gaza e le crescenti tensioni tra Israele e Iran. Mentre la diplomazia arranca, le piazze si riempiono di cittadini che chiedono giustizia, umanità, pace. Anche da Asti.
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